6. INSTALLAZIONE

Le macchine sono dotate di piedini regolabili in altez- za e profondità onde permettere l’appoggio entro aree minime e massime (vedere dimensioni di ingombro secondo il modello).

Il piano di appoggio deve essere ben livellato, asciutto, liscio, robusto, stabile ed essere ad una altezza da terra di circa 85 cm.

Per il buon funzionamento della macchina, non ne- cessitano ancoraggi al piano di appoggio ne accor- gimenti tecnici atti a limitarne le vibrazioni.

Si consiglia di lasciare degli spazi liberi attorno alla macchina al fine di agevolare l’uso e le operazioni di manutenzione.

Qualora la macchina risulti bagnata o forte- mente umida, bisogna astenersi dal proce- dere all’installazione fino a quando non si abbia la certezza della sua asciugatura. É comunque necessario fare un controllo pre- ventivo da parte del servizio di assistenza per accertare eventuali danni subiti dai com- ponenti elettrici.

Prevedere in prossimitá della macchina l’area da destinare al macinadosatore (vedere la relativa do- cumentazione).

Normalmente le macchine sono dotate di un addol- citore di tipo DP2 o DP4 che deve essere allacciato a cura dell’installatore secondo le norme vigenti. In caso di montaggio di un addolcitore diverso, fare ri- ferimento alla documentazione del prodotto scelto. Fare predisporre dall’installatore un cassetto battifondi.

6.1. Allacciamenti da predisporre a cura del cliente.

Le operazioni di allacciamento devono es- sere eseguite da personale qualificato e i completa osservanza delle regole federali, statali o locali

6.1.1. Alimentazione idrica e gas (Fig.6)

Gli allacciamenti devono essere posizionati in prossimitá della macchina.

Tubo di scarico acqua 1 di diametro interno mini- mo da 30mm. munito di sifone ispezionabile.

Tubo alimentazione acqua di rete 2 con rubinetto di esclusione da 3/8" G. e valvola di non ritorno.

Tubo di alimentazione gas 3 con rubinetto di esclu- sione.

Le macchine dotate di riscaldamento a gas devono essere installate in conformità alle norme vigenti locali.

Fig. 6

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